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Fuori dal Coro: richiedi l'ultimo numero


•Numero zero. Inizia la nostra scoperta dei nostri mali comuni, la scoperta di non essere soli. Soli come ci vorrebbero i burattinai, Confindustria, Banche e Borsa, ed i burattini di centro di destra e di sinistra. Quando avremo ben chiaro che non solo non siamo soli ma che siamo una forza, i tempi saranno duri anche per loro.
•Numero 1. La scoperta dei nostri mali ่ avviata, non viviamo per lavorare! Al contrario lavoriamo per vivere. Contrariamente a quanto pretende chi possiede tutti gli strumenti di lavoro e, come se ci๒ non bastasse, pretende pure di farci sputare sangue per guadagnarci sopra o per "risparmiare", tutto sulla nostra pelle e quella di pazienti.
•Numero 2. Non bastavano le maldestre privatizzazioni ad ammalare la sanitเ. Adesso la crisi ha fatto scoprire a padroni e governo che con i nostri soldi si possono tappare i buchi della finanza allegra e del deficit creato per aiutarla in tutti i modi. Come? Diventando rigorosi per l'occasione. Prima "solidali" con tutte le loro clientele, ora rigorosi ... guarda caso sempre con soldi frutto del nostro lavoro, del lavoro di tutti e della loro salute.
•Numero 3. Il governo traballa ma non a causa della resistenza operaia ai suo provvedimenti, buon ultimo il cosiddetto "collegato lavoro" che ha aperto, tra l'altro, la questione "part-time" nel pubblico impiego e contro cui al San Martino ่ stato costituito un comitato. La crisi sta mettendo in movimento molti settori di lavoratori, ad es. i traporti pubblici, ma anche gli studenti, "tirati per la giacca", da baroni della cattedra e da principi della privatizzazione. Anche per loro la soluzione ่ invece identica alla nostra, l'indipendenza da destre e sinistre, nella propria difesa in prima persona.
•Numero 4. La crisi si riverbera non solo in Italia, ma, dopo Grecia e Irlanda, ora anche nel Magreb a causa dei prezzi delle "materie prime" alimentari sempre piu' alti.
Oltretutto il terremoto in Giappone evidenzia come gli Stati siano disposti a correre qualsiasi rischio per soddisfare la sete di profitto delle proprie grandi potenze, dei propri gruppi monopolistici, oltretutto costringendo i lavoratori a vivere oppressi da crescenti necessita' remunerandoli sempre peggio e in condizioni peggiori.
•Numero 5. La crisi colpisce l'Italia costringendola a misure restrittive a scapito di lavoratori e pensionati. Blocco della contrattazione nel pubblico impiego, chiusure/delocalizzazioni, licenziamenti nel privato.
Ma ai responsabili, CGIL CISL UIL in prima fila, non mancano le adesioni dei "dissidenti" che, pensando di poter "spingere" non si rendono conto di essre trainati nella complicita' antioperaia.
•Numero 6. Per anni non abbiamo sentito che critiche a Tremonti per la sua politica restrittiva, fatta soltanto di "tagli". Oggi invece non fanno che incensare i tagli di bilancio e tasse del governo Monti!!! I lavoratori sono passati al centro della scena politica ed economica ma solo per diventare vittime sacrificali da offrire al dio impersonale della crisi.
•Numero 7. Dopo i tagli (vituperati) di Tremonti, dopo quelli (incensati) di Monti, la paralisi impotente di Letta. Intanto mentre aumenta lo sfruttamento nelle cooperative di ogni livello, la disoccupazione, i prezzi, una promessa non dichiarata rassicura i giovani: forniranno elmetti e divise gratuite a tutti. Recuperando il pieno impiego ed una gavetta per tutti ... che la Siria non sia che il primo passo?
•Numero 8. il capo delle cooperative è ministro del lavoro, ma i facchini che sfrutta non demordono né sul contratto nazionale né sui licenziati Granarolo! Favole raccontate e ripetute: dalla "democrazia ucraina" all'autonomina di tutti i parlamentaristi a nostri avvocati difensori!

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